Lettera aperta al sindaco, 6 febbraio 2017

Lettera aperta al Sindaco
Orvieto, 6 febbraio 2017

Egregio signor Sindaco

In una nota di qualche giorno fa (è stata sui giornali on line venerdì 3 febbraio), il Comune di Orvieto, sollecitato da commercianti e cittadini che stanno intorno a Piazza del commercio e al Centro polifunzionale “il Borgo”, elenca le attenzioni che sta dedicando ad Orvieto Scalo.
A nostro giudizio, quell’elenco di opere è incongruo perché il Comune: si attribuisce meriti in realizzazioni per le quali, purtroppo, ha fatto solo da spettatore; confonde adeguamenti funzionali con opere di riqualificazione perdendo il senso delle richieste dei cittadini; è piegato su una logica di intervento parcellizzata senza una visione d’insieme.

A proposito dell’area urbana del Paglia, per esempio, si lascia intendere che le arginature sono anche opere di riqualificazione. Falso. Avrebbero potuto esserlo proprio se il Comune avesse accolto le richieste del mondo associazionistico e avesse esercitato la sua influenza di autorità locale con Regione e Consorzio di Bonifica.
E, visto che nella nota del Comune si dice che le scelte sarebbero state condivise con le associazioni, facciamo un po’ di storia. Nel marzo 2014, 14 associazioni si misero insieme pubblicamente nell’Accordo per il Parco ed ottennero dal Comune, Sindaco Concina, l’impegno ad usare i fondi del PRUSST per il Parco fluviale. Su impulso dell’Accordo, si fecero successivamente numerose riunioni in Comune. Fino al novembre 2014 quando, finalmente acquisita la certezza del finanziamento, il Comune, Sindaco Germani, avocò a sé ogni attività di progettazione e decise unilateralmente come spendere le risorse. Il Comune ignorò la proposta di collaborazione dell’Accordo e vanificò la richiesta di accesso agli atti, fatta dallo stesso Accordo quando si rese conto che nessuno degli interventi progettati dal Comune era stato individuato come prioritario durante le riunioni di progettazione partecipata.
Da allora stiamo ancora chiedendo di realizzare il cosiddetto masterplan, cioè un progetto di massima sulla piana fluviale, dal Tevertino a Pagliano con un focus in area urbana. Quello avrebbe consentito di discutere e di elaborare un sensato progetto di riqualificazione urbana integrato e complessivo tra gli abitati di Orvieto Scalo, Ciconia e Sferracavallo sulla base del quale discutere con Bonifica e con Regione la progettazione delle opere di diminuzione del rischio idraulico.
Come abbiamo detto più volte, invece, la più importante opera pubblica sul territorio, gli argini del fiume in ambito urbano, è stata realizzata senza una visione di contesto e una prospettiva di fruizione pubblica per l’economia sociale. E già da adesso si dovrà intervenire a modificare e già adesso si pone il problema della manutenzione per cui non ci sono risorse.

Egregio sindaco, comprendiamo la difficoltà di amministrare di questi tempi una cittadina particolare come Orvieto. Comprenda Lei però, che proprio per la particolarità dei tempi e per esercizio di cittadinanza attiva, una comunicazione come quella appena fatta dal comune, è percepita come una superficiale ed arrogante esibizione di vacuità. Purtroppo costosa in termini economici e di quotidiano disagio.

Distinti saluti,
Il Direttivo

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